Nessuno stile di vita salutare e sostenibile potrà radicarsi in noi se alla base non ci sta la giusta motivazione.
E perché la motivazione non manchi mai (o quasi) sono necessarie delle ragioni di fondo.
Premettiamo che non esiste un’unica “dieta” valida per tutti. Ciascuno di noi possiede una singolare combinazione di costituenti, tale per cui è fondamentale un piano alimentare personalizzato.
Tralasciando quindi la specificità di ogni caso, ci sono delle regole maestre che sì, sono corrette a prescindere.
Oggi però partiamo dalla motivazione. Ecco sei ragioni per cui la mia salute (la vostra, la nostra) vale la pena.
1. NON DEVO AMMALARMI
Elementare. In media, il 25% delle malattie e patologie derivano dall’ereditarietà. Il 75% dal nostro stile di vita. Vi propongo un antico detto astrologico:
Astra inclinant, non necessitant
le stelle (ma anche i nostri geni) predispongono, non obbligano.
Se non mi impegno io personalmente a salvaguardare la mia salute, nessuno lo farà per me. Non una società corrotta e mal funzionante, non un sistema sanitario aziendale e menefreghista. Ammalarmi vorrebbe dire ricadere in una trappola dalla quale non mi salverei più.
2. NON DEVO FINANZIARE UN’INDUSTRIA CHE MI VUOLE MALATO
Questo è un qualcosa a cui non si vorrebbe mai credere. Ma degli indizi di fondo ci sono e non vanno ignorati. Si vuole risparmiare sulla salute e si continuano a preservare e venerare marchi di prodotti 100% artificiali, 100% tossici. Riconosciamo il problema dell’obesità infantile e perseguiamo nel trasmettere pubblicità di merendine negli orari pomeridiani. La situazione non quadra… Finché i cibi spazzatura e raffinati costeranno meno delle alternative sane ed integrali (vedi anche prezzo al kg o al litro), vorrà dire che la società ci guadagnerà dalla mia graduale mancanza di salute. E questo ci porta alla ragione successiva…
3. NON DEVO ABUSARE DI FARMACI
In alcuni casi, l’industria farmaceutica e l’industria spazzatura si stringono le mani, dato che l’una garantisce la sopravvivenza dell’altra e viceversa. Forse è sbagliato perfino distinguerle in due parti scisse, facce meschine di una stessa medaglia…
Vi sono paesi che bandiscono farmaci tossici e paesi che, imperterriti, continuano a venderli.
La natura offre i medicamenti necessari affinché io prevenga le malattie e può essere più efficace dei farmaci perfino a curarle.
4. LA MIA SALUTE È UN RISPARMIO MIO E COLLETTIVO
Alimenti sani (o meglio, più sani di altri) esistono e non nuocciono neppure troppo al portafoglio, non quanto integratori ambigui o farmaci dagli effetti collaterali raccapriccianti.
Il sistema sanitario non investe in prevenzione e sperpera in cure palliative quando ormai è troppo tardi.
I malati intanto vivono l’inferno in terra… E neppure possono decidere di morire.
5. LA MIA SALUTE È UNA FORMA DI RISPETTO DEI MENO FORTUNATI
È un poco egoistico il fatto che io investa i miei fondi (fondi di cui non tutti possono godere) per rovinare il mio organismo e pesare sulla società tutta. I miei concittadini pagano o pagheranno la mia salute sperperata.
Chiaramente, la cura della propria salute in quanto individui singoli non salverà in maniera diretta delle persone bisognose (fenomeno di causa-effetto); tuttavia e per lo meno, predisporrà un ambiente salutare in cui si potrebbe (in futuro) essere utili alla collettività.
6. LA MIA SALUTE È UNA FORMA DI RISPETTO DEI MIEI ANTENATI
Quante generazioni si sono sacrificate per il nostro benestare oggi?
Mia madre me lo ricorda sempre ed ha ragione a farlo; tutte le mamme dovrebbero ricordarcelo.
Perché lo fa? Perché ha realizzato con parecchio rammarico che il nostro benestare oggi ancora non è raggiunto.
Eppure qualche passo è stato compiuto…
In virtù di questo, in virtù di tutto questo, non potremmo avvicinarci l’un l’altro, noi infinitesimi componenti della collettività, per proseguire assieme questo arduo cammino?